domenica 14 febbraio 2010

Buongiorno, Presidiante

ORE 6 : 30, la sveglia suona.

Bisognerebbe togliere le tele dagli angoli di questo soffitto. Magari passare una mano di bianco alle pareti. Qua dentro in tutto ci sarò entrato 10 volte da quando lavoro qui. Nemmeno il tizio che dorme nella branda vicino alla mia, lo conoscevo prima di entrare in questa stanza. E' un mio collega.
Sto ancora fissando il soffitto. E' tutta la notte che lo faccio. Credo che sia perchè ho dormito talmente scomodo che ho i muscoli del collo atrofizzati.

Non l'avrei mai creduto. Di ritrovarmi così, eh.

Qualche anno fa, mi ero cercato un lavoro per comprare una casa, mettere su famiglia, cose così insomma. Mi sono guadagnato tutto fino all'ultimo centesimo. Sono entrato nell'azienda Merloni che ero un ragazzo. La catena di montaggio mi ha massacrato. Frigoriferi, lavatrici. E metti una vite, mettine due, cento, mille. Per 8 ore al giorno. La prima settimana pensavo di morire. E tutti i miei colleghi li vedevo come dei marziani, non credevo fosse umanamente possibile resistere a un lavoro come questo. Però il tempo passava, i guadagni erano ottimi. E i tendini rovinati non li sentivo più. Di notte ormai non ci facevo più caso.
E' un lavoro di merda, intendiamoci bene.

Quindi oggi mi chiedo: come mai sono qui a difenderlo?Perchè da tre giorni dormo in una branda da campeggio, chiuso dentro a una stanza e a svegliarmi invece dell'odore dei cornetti caldi c'è quello dell'inchiostro delle fotocopie appena stampate?

Bella domanda. Complimenti.

Io direi che c'entra la dignità. Si si è così. C'entra l'orgoglio di sentirsi onesti, in questo Paese di furbi. All'inizio della crisi, quando guardavo in televisione operai di altre aziende protestare per mantenere il loro posto di lavoro, scuotevo la testa e non mi sapevo spiegare il perchè di tanto casino... che poi le cose non cambiano mai.
Ora che tocca a me alzare la voce, capisco tutto.
Capisco l'intima esigenza che si ha, quando all'improvviso ci si sveglia e si tocca il fondo della nostra umanità. Io ho lavorato tutta la vita, e lo ripeto e sarò ripetitivo nel dirlo. Ho lavorato onestamente, senza chiedere niente a nessuno, senza rubare, senza delinquere. Poi guardo la società e mi accorgo che quelli come me, lavoratori, non solo sono quotidianamente derisi e presi in giro dalla politica, ma l'immagine che c'è di noi nei programmi televisivi, sui giornali, è pure peggio della derisione. C'è l'indifferenza.
Ed ecco, quindi, che io sono qui ad occupare questa stanza della mia azienda, l'Antonio Merloni di Colle di Nocera Umbra, non più soltanto per mantere quello che è un MIO DIRITTO, cioè il posto di lavoro che ho sudato e meritato con la fatica, in tutti questi anni, ma sono qui anche per dire a tutta la gente di tutta l'Italia, il mondo, l'universo, a Dio stesso che avrò fatto pure la terza media e sarò un ignorante totale, un cosidetto cittadino medio, ma di ciò che sono stato, sono e sarò NON MI VERGOGNO. E ai miei figli, se un giorno ne avrò, potrò guardarli neglio occhi . Se avranno da mangiare solo il pane lo potranno mangiare con orgoglio, perchè il loro padre non ha rubato mai e si è guadagnato fino all'ultima briciola, pagando fino l'ultima tassa a questo Stato infame. Quanti figli potranno fare lo stesso?Quanti potranno non vergognarsi dei loro padri?

Per tutto questo ho accettato di essere qui ad occupare questa stanza dell'azienda Antonio Merloni. Lavoro, diritti, dignità.

Ora mi faccio un caffè, ci sono ancora 120 volantini da stampare.

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